E' l'alba*.
Barcollante decido che è l'ora.
Devo essere lì prima dell'apertura. Mi dicono che se voglio posso farmi accompagnare.
"Ma figurati!!mi piglio un carrello, carico tutto su, mica devo portarli da sola!"
Sono indecisa se portare Hope, ma desisto e ho pietà di lui, visto che oggi ho l'automobile senza aria condizionata.
Sono indecisa se portare la nipote quattrenne, desisto anche per lei, ultimamente ha una chiacchera che ti riempe le orecchie, troppo caldo e sono sempre senza aria condizionata.
Va bene dai. Ce la faccio. Mica che tutta Roma si sarà svegliata all'alba* con la mia stessa idea no?
Illusa.
Tutta Roma, o comunque, tutta Roma Nord è all'IKEA stamattina. CAVOLI.
La folla riempie piano piano la scala mobile, e l'area antistante il ristorante. Sembrano tutti ai posti di partenza per correre giù per le scale di legno e arrivare per primi al mercato ikea, dove ci aspettano dei supersconti da venerdi 26 ai primi di agosto.
Ma noi lo sappiamo che i supersconti dureranno solo mezzora, il tempo dell'esaurimento scorte, e solo pochi avranno la ricompensa.
Ho nel cuore e nella mente un ombrellone monobraccio, bianco e perfetto per il mio angolo di giardino.
Il suo prezzo pieno è di 70 euro, ikea oggi me lo offre a 9.90!
Deve essere mio.
Ma la folla mi spaventa. Come si chiama quella fobia della gente? ecco, io ce l'ho. Non vado ai concerti da quando sono adolescente e l'ultima volta che mi è capitato di essere schiacciata dall'ascella della vicina, essendo piccoletta e poco insistente, è stato al primo Angelus di questo nuovo papa, che, solo perchè sono una persona a modino, non ho maledetto in aramaico.
Bene, chiamo al cell mio marito e lo avverto che non sono disposta a correre per questa cosa, che non pensavo che tutta Roma potesse avere la mia stessa idea (ari-illusa) e che nun je la posso proprio fa' !
Avverto che ho intenzione di farmi una passeggiatina calma calma e che pazienza, l'ombrellone aspetterà la prossima stagione.
Scatta l'ora dell'apertura.
Si aprono i cancelli.
Le belve escono. Signore in tacchi a spillo e ascella bagnata, scattano giù per gli scalini in legno spintonando in ordine, bambini, madri, nonne e signore incinta. Poi arrivano gli omini, alti, con la panza e la falcata esagerata. L'inserviente dell'ikea fa scendere a tratti le belve per evitare una strage.
Io ho paura.
Faccio per tornare indietro ma non mi è possibile perchè ho due bambini sui fianchi, una nonna sul collo (con il fiato) e due cattive signore con lo smalto fluo che mi spingono in avanti.
Tocca a noi.
Aprono nuovamente i cancelli.
Io scendo le scale lentamente, passano davanti a me i soliti nonni-mamme-bambini-omini. Andate. Me ne frego io. Ma che siete matti?
E niente. Me la piglio comoda, ma faccio comunque le scorciatoie per arrivare all'uscita dove "dovrebbero" essere i mobili scontati.
E infatti arrivo, e i mobili ci sono, ma gli ombrelloni no.
Vabbè, naturale.
Ma è un attimo.
Sarò pure agorafobica ma pur sempre una donna in una situazione di sconti, e gli sconti si sa, puzzano.
E infatti seguo la puzza che mi dirige ai grandi portelloni tagliafuoco da dove dal magazzino escono i mobili.
Chiedo se per caso è rimasto un piccolo ombrellino pure per me e l'operaio mi dice "avoja signò, ce so' 7-8 bancali!"
Fermi tutti.
Io non mi muovo di qui.
A quel punto altra gente si avvicina. Intuisce. Sente la puzza.
Si blocca lì e si forma una prima fila.
Io sempre piccoletta sono, e finisco di lato, ma in prima fila.
Nel frattempo omini, bambini, puerpere e nonne arrivano di corsa, formano le seconde e le terze file e iniziano a spingere.
I signori ikea chiamano la sicurezza, che con fare baldanzoso arriva e chiude i portelloni.
"Mo' aspettate qua, famo il conto di quanti bancali ci sono e poi distribuiamo uno per uno"
Oh cavoli.
Ma ci sono.
Sono qua.
Per una volta in prima fila.
Passano dieci lunghi minuti, di caldo, puzza (ma non era più quella dei saldi), sudori e parolacce. Dietro di noi, la gente s'ammazza. Volano tubi metallici in fronte.
Paura.
Ma non mi muovo.
Esce la sicurezza, io gli faccio l'occhietto dolce e mi appiccico al soggetto (bleah) e così, quando una signora ikea comincia a distribuire religiosamente uno per uno, gli ombrelloni, io ari-faccio gli occhietti dolci e tutta sudata imploro il dono!
Quando arriva tra le mie braccia mi sembra di ricevere il Santo Graal.
Lo abbraccio e mi giro per uscire, ma c'è un muro umano dietro di me che non mi fa uscire.
Paura, 'cci loro e tutta l'agorafobia.
Ed è in questi momenti che una donna sa essere donna, come l'omo che a' dda' puzzà!, e tirar fuori il meglio di sè. Con i superpoteri sfondo il muro umano al grido di "sei mio!" e con una forza che non riconosco esco di lì, trascinando il pacco di 3metri e peso 16.5 kilogrammi !
Ce l'ho fatta.
Dietro di me qualcuno mi urla un "beata te!" e lo incenerisco con lo sguardo.
Rimedio un carrello, appoggio il pacco e scatto una foto alla folla:
Thanks for reading & sharing Lenglish
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HI???