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ma è così.

Posted by Lenglish on Friday, October 11, 2013




Non è che nel frattempo sono diventata un'altra.
No.
E' che va bene così.
Se non fosse per gli attacchi di gastrite, mi sentirei pure bene, scriviamolo piccolo che non si sa mai, ecco sì, mi sentirei bene.
Poi ci sono giorni in cui all'improvviso, mentre sto disegnando, oppure giro il sugo, oppure guido, che mi si riempiono gli occhi di lacrime e non riesco a capire come sia possibile mandare avanti questa vita senza la presenza di lei, che manca, ora manca di più, perchè questa vita va avanti, nonostante tutto, con normalità.
E nella normalità ora lei manca di più.

C'è che arriva il ciclo ed io non mi dispero più.
Alla fine mi dico che ancora no, non è il momento.
Non corro più.
Poi succederà che arriverò ai quarant'anni e allora ricomincerò a correre, ma anche no.
Che alla fine per la gente come me, quaranta, quarantacinque, cinquanta, che importanza ha?
Ha importanza per chi viene generato, l'ipotetico frutto dell'aspirato concepimento, certo.
Una mamma già vecchia non è che per caso è da egoisti?
Forse si.
Forse no.
Comunque, ora è un problema che non posso affrontare.
C'è troppa carne al fuoco. E troppa carne al fuoco si brucia.

Ora la gggente mi guarda male e mi dice che sono una pazza a continuare a cercare.
Ora io rispondo con delle semplicissime parole, le stesse parole che mi sono ritrovata a dire ad alta voce, l'altro giorno, alla fine di una lezione di yoga in cui, ma guarda un pò, ho ri-pianto tutte le lacrime di riserva, e durante la quale le partecipanti erano due, me medesima e una bellissima pancia rotonda abitata, ovvero, un'altra ragazza munita di bambino dentro una pancia (che culo eh.). Ecco, io alla fine ho parlato, ad alta voce, perchè la ragazza munita di pancia-bambino voleva dirmi quanto era bella l'esperienza che stava facendo, che le aveva cambiato la vita, che vedrai che alla fine quando meno te lo aspetti tocca pure a te, ed io, ho detto che, 
io non posso pronunciare le parole adesso basta, sono stanca e troppo provata.
io non posso dire che sono alla fine del cammino, al the end della storia.
non lo posso dire perchè per me è naturale ricercare mio figlio.
per me è naturale essere in gravidanza.
per me è istintivo e innato dare una possibilità di vita.
E non si tratta di voler diventare madre ad ogni costo. Per quello ci sono altre vie, che chissà, verranno prese. No. 
Questa è un'altra storia, ed io lo so come finirà.

Ed è così che la ggente ammutolisce, e poi anche la ragazza con la pancia, che con tutta la sua dolcezza, lei non lo sa, mi ha regalato la sua energia e quella di suo figlio, durante la lezione.
E mentre ero lì che meditavo, dicevo (ma non a voce alta): bambino, bambino, hey tu, bambino nella pancia accanto a me, mi senti? Io si, io ti sento. La sento la tua presenza. E se sento la tua presenza, come non posso sentire quella dei figli miei?
SAAAAT- NAM.

Ecco, è facile e semplice.

E ora è il momento dell'irrazionale, perchè al razionale abbiamo dato troppo spazio fino ad ora.
E il carodott, lo so che mi pensa e si starà dicendo "c'ha rinunciato la mia pupilla, alla fine si è arresa."
Col cavolo.
Solo che non sono più in guerra.
Convivo con il mio fuoco, che come dice Ylenia, ho dentro. 
Sì, sono diventata un'infertile da quando mi hanno tolto quella tuba.
Sì, non sono riuscita a portare a termine nessuna gravidanza.
Sì, mi sono disperata e ho toccato i miei limiti.
E poi sono arrivata qui, in questa dimensione che è di attesa, ma non snervante.
Dolce.

Sarà.
Lo so.
Contro tutto e tutti.
Sarà.
Non so come, ma è così.

Thanks for reading & sharing Lenglish

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