Due giorni fa ho sognato di aver avuto un bambino.
Piccolo piccolo.
Un maschio.
Lo tenevo in braccio.
In realtà questo bambino aveva un gemello, ma quest'ultimo non era nato vivo.
Non ce l'aveva fatta. Io non soffrivo per questo.
Lo davo per scontato.
Poi tenevo questo piccoletto e ad un certo punto lo attaccavo al seno per allattarlo.
Un gesto normale per me. Spontaneo. Innato.
Una sensazione precisa. Nitida. Conosciuta.
Lo cullavo e lo allattavo dicendogli di rimanere e non andare via. Ma era già nato.
Perchè mai sarebbe dovuto andare via?
I miei figli non sono mai nati, perchè il destino dovrebbe portarmi via un figlio nato? Perchè la paura ha continuato ad abitarmi pur sognando un figlio vivo?
Comunque, queste sono state domande che mi sono posta da sveglia.
Il resto, tutto il resto, è stato meraviglioso. Meraviglioso perchè la sensazione era talmente forte e naturale che non poteva non farmi bene: stringevo le sue mani, accarezzavo la sua pelle, e i suoi pochi capelli. Lo osservavo succhiare dal mio seno.
Vorrei scrivere:
Un giorno ti ho sognato.
mi sei venuto a trovare prima della tua nascita e mi hai raccontato quanto siamo vicini e quanto tutto quello che ho fatto e sto facendo ha un senso.
Siamo tornati a cercarti nei luoghi dove le prime volte ti abbiamo immaginato.
Una fine d'anno per mettere a tacere il dolore e mantenere viva la speranza, là dove le basi non ci sono e il raziocinio lavora contro.
Mi sento sola alla fine.
Io che ho bisogno di esternare tutto, per esorcizzare la paura ed alimentare la speranza.
Sono rimasta sola senza poter raccontare di te, che oggi ancora più di prima, sei vicino a me.
Nonostante.
Non ci sono più amici in questa casa, e i pochissimi rimasti, crescono figli appena nati, difficile il confronto da raccontare.
Non c'è famiglia che sostiene. Troppi dolori recenti, troppi problemi, per poter buttare nella mischia il nostro desiderio di te, proprio ora che si dà per scontato che noi abbiamo rinunciato a te, perchè è giusto così, è sano e normale.
Non ci sono confronti con chi combatte con le armi della pma, perchè la nostra finora non è classificata come una condizione di infertilità.
Non ci sono confronti con chi ha rinunciato, perchè noi no. Non abbiamo rinunciato.
Mi sento sola.
Due sere fa abbiamo cenato con quattro ragazzi amici di famiglia. Due coppie di ragazzini, laddove per ragazzini intendo persone di quindici anni più piccole di noi.
Una coppia aspetta un bambino. Così. Accidentalmente.
Lei vive a Milano, lui a Roma. Ho chiesto come faranno. Non lo sanno. Ho chiesto dove era seguita. Non era seguita. Ho chiesto se erano felici. Erano felici.
Mi sono sentita così inadeguata.
Vecchia.
Mi sono guardata al di fuori e mi sono vista fuori tempo massimo.
Io che tutti i giorni faccio questa meditazione per chiamare a voce alta mio figlio e la mia energia primordiale.
Quella di madre.
Io che cerco spontaneità e naturalità con il lanternino.
Che ho rifiutato tutte le medicine, almeno per ora.
Che non rinuncio più a nulla.
Che non dico più no a niente.
Io mi sono sentita fuori luogo.
Mi sono fatta compassione.
Ci sono state volte in cui ho raccontato per filo e per segno cosa stavo facendo.
Ho esternato le mie paure, ho descritto con minuzia di particolari cosa era successo.
Ho messo in allarme.
Ho fatto campagne di prevenzione per una gravidanza sicura e per un concempimento consapevole.
Poi i bambini degli altri sono nati, arrivati senza essere chiamati.
Ed io sono qui.
Ancora.
Ancora a sognarti.
Non racconterò di cosa penso di questo 2013 finito.
Ringrazio solo che sono qui.
Ho già ampiamente ringraziato per le poche cose belle che ho ricevuto. Cose da ricercare con la lente di ingrandimento ma che ho dovuto per forza coltivare, per non morire.
Ho pochissime persone che porterò con me nel 2014.
Le cose dovevano andare così.
Comunque sarebbero andate così.
Ringrazio voi che mi leggete, uno per uno.
E le persone che mi hanno sostenuto sempre, ogni giorno, con un pensiero (spedito, raccontato, pensato) e con un gesto, un abbraccio, mentre io poco ho fatto nell'ultimo anno.
Ringrazio chi ha capito senza che io spiegassi.
Quello è stato il regalo più bello perchè mi ha alleggerito di un peso sul cuore, un peso che difficilmente riesco a sostenere.
Tutto il resto no.
Tutto il resto mi ha fatto piangere, tanto.
E quindi non viene con me, nè lo ricorderò.
Per la fine di questo anno, lascio questo regalo.
Il mantra della guarigione.
In questa posizione:
recitate questo mantra:
Ra Ma Da Sa Sa Sey So Hang
Ra (Sole)
Ma (Luna)
Da (Terra)
Sa (Totalita')
Sa (Totalita')
Sey (Spirito, Energia)
So (Manifestazione)
Hang (Esperienza dell'Assoluto)
Ritrai l'ombelico verso la spina dorsale sul So e sull' Hang. Recita un ciclo completo dell'intero Mantra poi inspira profondamente e ripeti. Ricorda, piu' che recitare o cantare, si tratta di vibrare il Mantra.
Dopo 11 minuti di vibrazione del Mantra, chiudi gli occhi, inspira profondamente e trattieni il respiro mentre offri una preghiera di guarigione e visualizzi la persona che desideri guarire, sana, forte e radiosa. Poi espira ed inspira nuovamente; trattieni il respiro e offri un'altra preghiera ..... . Puoi fare questo diverse volte, ogni volta creando nella tua mente l'immagine di una persona completamente guarita. Per completare la meditazione, inspira profondamente, solleva verso l'alto le braccia e scuotile vigorosamente. Rilassati.
(fonte: Sat Nam, La via dello yoga)
A me è stato regalato il giorno prima del natale.
Potete dedicarlo a voi stessi o una persona a voi cara malata, per chiederne la guarigione attraverso di voi.
Questa la musica del mantra, che io ho trovato bellissima:
video
Sto imparando a guardarmi dentro, e se posso farvi un regalo, questo è il mio modo per augurarvi di iniziare bene il nuovo anno.
Ecco, sì, insomma, non sono brava a fare gli auguri, non sono stata brava a fare i bilanci.
Ho disatteso ogni mia aspettativa. E ho sofferto per questo. Tanto.
Non lo farò più.
Non attenderò più.
Imparerò a cercarti nel buio con solo la compagnia di una piccolissima lanterna.
E tu un giorno mi verrai a trovare e mi racconterai di quando mi sei venuto in sogno.
Buon anno,
che sia pulito e vero.
Guarito da ogni malanno.
Thanks for reading & sharing Lenglish
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HI???