Ero già mamma appena nata quando quella mattina, per la prima volta, mi sono accorta che uno di voi cresceva dentro di me.
Ero già mamma mentre costruivo il nostro futuro, preparavo la culla del nostro presente, raccoglievo sorrisi e speranze.
Ero già la vostra mamma, quando l'ultimo di voi se ne è andato, lasciandomi in un vuoto pieno di lacrime.
Vi ho protetti, imprigionati nel mio cuore e poi nel mio corpo.
Vi ho difesi, urlando il mio dolore a chi non vi ha riconosciuto come vita.
Vi ho amati di un amore lungo, che veniva da lontano, che riconoscevo come animale.
Un amore di madre che incontra se stessa attraverso di voi.
Oggi le cose non sarebbero dovute essere così.
Oggi tu, avresti preso per mano tuo fratello di tre anni e mezzo e gli avresti chiesto di insegnarti a disegnare un cuore per me.
Poi incerta sui tuoi passi appena imparati, saresti venuta da me per augurarmi buon compleanno, senza riuscire a scandire bene le parole, ed io, con in braccio tuo fratello più piccolino, mi sarei chinata su di te per baciare la tua fronte e sistemare i tuoi ricci disordinati.
Poi oggi no, non avrei lavorato, oggi saremmo andati in un prato con papà, Hope ed Ema e ci saremmo sdraiati in mezzo ai fiori a guardare le nuvole passare di corsa, ed io vi avrei raccontato quanto lunga è stata la strada prima di incontrarvi, io che già vi conoscevo da quando ero bambina.
Oggi, avrei sorriso di fronte allo specchio, sentendomi ancora ragazzina e la mia pancia vuota, non mi avrebbe ricordato chi ero a quarant'anni.
Le cose non sarebbero dovute andare così.
A riconoscersi in fondo ad un tunnel senza luce, con pezzi mancanti di me stessa che non torneranno più, annaspando nel buio per non cadere, fiera, nonostante tutto, di un dolore che vi tiene lontani da noi, ancora.
Oggi, ho le braccia protese per non lasciarvi andare, tutti noi insieme che ci teniamo per mano, voi, noi, parti di me nel mondo, le radici, la storia che si mischia con il futuro.
Io, quarant'anni e una vita a cercare le vostre mani, per tenerle strette e non lasciarle più andare.
Posso vivere così, perchè in fondo a me stessa mi riconosco e la vostra vita dentro di me si è espansa, come un liquido bianco, come ogni volta che ho scoperto di aspettarvi. Come un latte che entrava nelle mie vene al posto del sangue, era la vostra vita che si formava in me e il mio corpo che si apriva, lasciandovi entrare.
Per questo ricordo e questa certezza vivo e non mi stanco di cercarvi, anche oggi, che le cose non sarebbero dovute andare così.
Mamma.
postilla:
abbiamo accolto con gioia la Sentenza della Corte Costituzionale che cancella il divieto di fecondazione eterologa. Mio marito, appresa la notizia, è uscito in giardino, sotto il salice di Nevischietto e ha pianto, ha pianto lacrime di liberazione e di commozione. Io mi sono ubriacata ieri sera e ho gridato (e ancora oggi lo faccio) che la maternità non è un diritto, no, ma l'infertilità e l'abortività sono delle malattie e se la Scienza può permettermi di guarire, questo è un diritto che non deve essere calpestato.
Non sapremo cosa faremo, cosa accadrà nel nostro futuro, ho fatto delle analisi ormonali che mi dicono che non è poi per niente male il mio livello di fertilità, ho fatto un controllo tiroideo per aggiustare il tiro del mio tsh che è, ad un certo punto impazzito, mi sono regalata la mia prima mammografia, per gridare al mondo che ho delle tette giovani belle e sane, sto indagando per una nuova serie di indagini da fare, ho curato me stessa, dandomi spazio, lasciando indietro molto, tutto quello che mi faceva male. Ho chiuso le porte a molte persone che non avranno mai più spazio nel mio cuore e oggi non festeggeranno con me nulla. Oggi avrò il telefono spento, sarò in un posto lontano da casa e con gli occhi chiusi godrò dei benefici di un idromassaggio e sauna e poi di una cena con l'uomo che mi cammina accanto su questa strada, e che è tutto ora per me. Poi domenica faremo un pranzo al lago, luogo teatro di molte vicende della mia vita, con tutta la mia famiglia e chiederò dei regali. Pezzetti di speranza e il riconoscimento che voi, figli miei, siete stati e siete qui, ogni giorno della mia vita, per accompagnarmi per sempre e non lasciarmi mai più sola.
Le cose non dovevano andare così, ma non potevamo prevederlo.
Cito la mamma di una mia cara amica, che da un mese è venuta a mancare:
"L'amore della madre è sempre un amore giovane e immenso che si nutre di se stesso".
Brindo a voi, figli miei.
Thanks for reading & sharing Lenglish
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HI???