Stanotte sono rimasta seduta sveglia dalle 2.53 alle 5.40.
Sono precisa perchè ho guardato la tv durante tutto questo tempo e il decoder mi dava l'ora esatta, che inesorabile scorreva.
Ero sveglia e seduta perchè era l'unica posizione che mi dava sollievo ai dolori lancinanti che questa stronza di gastrite mi sta regalando.
Odio l'estate.
(ma amo questa donna)
L'ho già detto?
Lo ripeto.
L'inizio di settembre è per me l'inizio della mia personale primavera, ma senza allergia ai pollini.
E scusate se è poco.
L'inizio dell'attività lavorativa, della fase creativa, dei nuovi progetti.
Finalmente posso godermi i pranzi in giardino senza essere assaltata dalle zanzare e dormo finalmente con la copertina di cotone.
E non vedo l'ora di ributtarmi nel traffico romano, tra pochi giorni ricomincia la scuola e la Flaminia darà il meglio, lo so, non mi deluderà. Così, ferma tra una macchina e l'altra, potrò farmi le mie telefonatine, fare colazione e ripetere a me stessa che non farò tardi all'appuntamento anche stavolta. No stavolta no.
E poi arriverà la pioggia autunnale, quella fredda, che lava via.
E l'odore del bosco e quello delle castagne.
Comunque, prima di scadere nella banalità più spicciola, ricordo che stanotte ero sveglia e guardavo la tv, pregando che il dolore mi lasciasse presto.
In questo lasso di tempo ho visto in ordine un "cambio moglie", un "le ricette di Vissani", una trasmissione su TV2000 che parlava di una coppia che dopo tre figli è scoppiata e poi si è riaccoppiata, e un "24 ore in sala parto".
No dico, parliamone. Ma anche no.
Che gestire i dolori da gastrite e le lacrime che scendono quando ti spari un parto in diretta tv non è cosa da poco. Ma sono cresciuta. Un anno fa non riuscivo nemmeno ad arrivare alla sigla di questa cazzo di trasmissione fatta solo per noi infertili. Perchè diciamolo che le donne che hanno già partorito queste trasmissioni non se le guardano. Le guardiamo noi, noi con il marchio, noi masochiste. E poi piangiamo lacrime calde, dicendoci che pure noi un giorno. Avoja.
Col cavolo.
aggiungo io.
Mi dispiace scriverlo, ma sento così lontano in questo momento il bisogno di gravidanza che quasi non mi riconosco.
Sono talmente stanca, provata fisicamente, acciaccata, preoccupata e incredula, che l'idea di vedermi con una pancia, nuovamente schiava di medicine che andrebbero ulteriormente ad aggravare la mia nuova amica gastrite, no. Non ce la faccio.
Questa estate ho avuto più di una crisi.
Di quelle serie. Brutte.
Di quelle che urli proprio.
Che dici che questa è una vita di merda e a quarant'anni non ho niente in mano.
Insomma una di quelle crisi che mettono in gioco tutto. Dalla famiglia, al lavoro, alla casa, ai rapporti amicali e parentali. Quelle crisi che, se non sapessi che servono a buttare fuori tutto lo schifo, come se lo vomitassi modello esorcista, ti dovrebbero proprio preoccupare. Che dovresti proprio fare visita ad uno psicanalista.
E invece non lo fai. Ti becchi la gastrite.
In attesa dell'autunno.
E finirà questa estate del cavolo. Finirà.
E allora avrò pace.
E ricomincerò a parlarti e a cercarti figlio.
Dicono che i miracoli arrivano quando meno te li aspetti.
Si, certo.
Forse.
Come no.
E una parte di me un pò ci crede.
Altrimenti non starei qui a ingarbugliare i pensieri e metterli giù, senza un senso, senza uno scopo.
Sarebbe bello stare bene.
Thanks for reading & sharing Lenglish
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HI???